Last updated on 13 Gennaio 2023
“Nessun albero può crescere fino al paradiso se le sue radici non scendono fino all’inferno”
Carl Gustav Jung
Quando un’anima disincarnata decide di fare un altro giro di giostra in questa pazza, ma meravigliosa terra, si riveste di più involucri.
Per involucri non intendo i contenitori in plastica grazie ai quali gli alimenti vengono imballati, ma un’altra specie di rivestimento.
Avete presente quello che comunemente chiamiamo “corpo fisico”?
Questo non è che uno dei tre corpi che l’anima si costruisce per entrare in manifestazione.
In molti dei miei video ho spiegato questo concetto, di fondamentale importanza per la comprensione di questa nostra esistenza. È quindi importante ribadirlo.
Siamo composti da tre corpi: un corpo fisico, un corpo emotivo e un corpo mentale.
Il corpo fisico è quello di carne e ossa che conosciamo molto bene. Esso si fa sentire quando è dolorante, quando ha qualche problematica o quando richiede il soddisfacimento dei suoi bisogni fisiologici, quali fame, sete e sonno.
Per approfondire il tema dei bisogni, lo psicologo A. H. Maslow ha sviluppato la Piramide di Maslow, teoria dove spiega il nesso tra bisogno e motivazione. Lui suddivide i bisogni umani in sei gruppi gerarchicamente ordinati, dove, se non vengono soddisfatti i bisogni alla base della piramide, non è possibile ambire al soddisfacimento di quelli superiori.
Partendo dalla base della piramide abbiamo:
- i bisogni fisiologici
- i bisogni di sicurezza
- i bisogni di appartenenza
- i bisogni di stima
- i bisogni di autorealizzazione
- i bisogni estetici
(https://www.cepib.it/2022/05/21/la-piramide-di-maslow/)
Tornando al tema “corpi”, il secondo involucro di cui l’anima si riveste è il corpo emotivo, anche detto, in esoterismo, corpo astrale o corpo senziente. Questo è un vero e proprio corpo, come quello fisico, ma fatto di materia più sottile: di materia astrale o emotiva.
Quando un fastidio, una tristezza o un’irrequietezza riguardo la nostra situazione di vita viene a farci visita, l’emozione provata è il tipo di vibrazione del nostro corpo emotivo, che noi percepiamo come emotività.
La peculiarità del corpo emotivo è che non viene riconosciuto, soprattutto ai giorni nostri, per quello che è: un importante veicolo di trasmissione dell’energia divina. L’essere umano è identificato col suo corpo emotivo, ma non ne è cosciente.
Esso passa la maggior parte del suo tempo e delle sue giornate preda della sua emotività, come in balia dei venti, senza il benché minimo dominio su di essa.
Non a caso Virgilio dice a Dante nel quinto canto del Purgatorio (vv. 14-15):
“sta come torre ferma, che non crolla
già mai la cima per soffiar di venti.”
Come terzo aspetto della personalità dell’anima abbiamo il corpo mentale, o la più comunemente conosciuta mente. Il corpo mentale si divide in due parti: mentale inferiore (o mente concreta) e mentale superiore (o mente astratta).
Il mentale inferiore è la mente logico-razionale, quella che viene utilizzata nella vita quotidiana per fare le cose normali, come studiare, parcheggiare, fare di conto, leggere, scrivere e parlare.
La mente astratta è il primo aspetto della divinità nell’essere umano. È la mente dell’ispirazione, delle intuizioni, quella che i poeti e i musicisti utilizzano per il contatto col piano delle idee e per portare, attraverso il suo collegamento con la mente concreta – l’Antahkarana – i concetti astratti in manifestazione.
Consiglio vivamente l’approfondimento individuale dei tre aspetti della personalità dell’essere umano, soprattutto per chi è dedito a un lavoro di sviluppo interiore o spirituale. Perché, come diceva il meraviglioso Jung:
“Nessun albero può crescere fino al paradiso se le sue radici non scendono fino all’inferno.”
Lorena