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UNA CRONICA MANCANZA DI SCOPO – parte 1

Last updated on 24 Gennaio 2023

Come disse Gurdjieff a uno degli incontri col suo discepolo Ouspensky: “Fintanto che un uomo non ha definito il suo proprio scopo, non è nemmeno capace di cominciare a ‘fare’. Come si potrebbe ‘fare’, se non si ha uno scopo? Prima di ogni cosa, ‘fare’ presuppone uno scopo”.

Il dilemma di trovare il proprio scopo nella vita è qualcosa che si ripete nell’esistenza di ogni essere umano. Nasciamo, cresciamo, veniamo educati dai genitori e dalla scuola per poi venire gettati nel mondo sperando di riuscire ad integrarci, trovare quelle calde sicurezze esteriori che non lasceranno, una volta adulti, il tempo per porsi le domande fondamentali: “Qual è il senso della vita? Perché esiste l’Universo? Perché sono nata (o nato) sulla Terra e non su un altro Sistema Solare? Qual è il mio scopo?

Non abbiamo tempo di cercare la risposta a queste domande, risposta senza la quale pensiamo di poter vivere, almeno finché la vita interiore che abita ognuno di noi non comincia a prorompere e a bussare alla porta.

Finché tutto va apparentemente bene nella vita ordinaria, non ci poniamo grossi quesiti. Il nostro unico fine diventa la mera sopravvivenza: trovare un lavoro sicuro, che mi assicuri uno stipendio fisso per procurarmi i soldi necessari per fare la spesa, pagare le bollette, dare da mangiare alla mia famiglia e al mio cane, pagare un affitto o un mutuo e, se avanza qualcosa, concedermi qualche sfizio e diversivo.

Cosa c’è di più sicuro del fatto che stiamo conducendo la nostra esistenza priva di un reale Scopo?!

La mia domanda sorge come una lama nelle certezze granitiche della mediocrità.

Dove va a finire tutta la forza vitale in una vita condotta in questo modo?

Irrequietezze, ansie, depressioni, problemi psicologici e somatizzazioni: sono le forme che la forza vitale in noi dimorante prende per farsi ascoltare. L’energia non si distrugge in natura, ma si trasforma. O l’energia creativa, anche detta forza vitale, viene diretta e utilizzata con intenzione propositiva o questa, trovandosi inutilizzata, si scaglia contro il suo stesso possessore.

In quale modo?

Attraverso eventi nefasti, incidenti, malattie, disgrazie individuali e collettive, problemi comportamentali, relazionali e psicologici, incomprensioni con chi ci sta più vicino.

Se non riusciamo a trovare la soluzione a un problema che ci assilla da lungo tempo, domandiamoci se non stiamo utilizzando male – o per niente – la nostra energia vitale.

Cercare sicurezze esteriori credendo di poter dissetare la sete di vita dell’anima che ci abita è errato. La ricerca fittizia di sicurezze nel mondo esterno non va che a riflettere una paura interiore profonda: la paura e la mancanza di reale sicurezza interiore. Adagiarsi sulle sicurezze del mondo esteriore non andrà che ad alimentare quelle paure e quelle insicurezze interiori che andrebbero invece osservate e portate alla coscienza.

Usiamo il mondo delle forme per fuggire sempre di più dai nostri stessi demoni, invece che conoscerli.  Non sappiamo, però, che più fuggiamo da noi stessi più i nostri demoni prenderanno forza dagli inconsci atteggiamenti di fuga che mettiamo in atto per fuggirli.

[Continua…]

 

Lorena

2 commenti

  1. Salvatore
    Salvatore 22 Gennaio 2023

    Sono curioso di leggere la seconda parte
    Nell insieme sono tutte verità
    Anche se penso che ci si potrebbe dedicare a un discorso più aperto
    L uomo inteso come essere umano
    Nasce e per nutrirsi deve lavorare ecc ecc
    Grazie
    Salvatore

  2. Lorena Di Martino
    Lorena Di Martino 24 Gennaio 2023

    Ciao Salvatore, nella seconda parte ho risposto al tuo “quesito” :).

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