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IL PONTE

“L’essere umano è un ponte tra l’animale e il divino” diceva Panikkar.

Esso è l’unico essere presente in questa terra a possedere entrambe queste qualità.

Durante la sua esistenza, l’essere umano impara a utilizzare il corpo fisico giusto il tempo necessario per togliere il pannolino e riuscire a raggiungere il bagno per tempo.

Si passa, in contemporanea, ad una sorta di sviluppo del piano emotivo. Questo avviene, da bambini, attraverso l’interazione con i propri genitori e il mondo circostante. Essendo questi non emozionalmente integri, lo sviluppo emozionale del bambino procede in maniera non completa, ma con molte deviazioni e traumi.

Parallelamente alla crescita (se di crescita si può parlare) fisica ed emotiva, la scuola comincia a occuparsi dello sviluppo della componente mentale. Come risultato di questo processo abbiamo i piccoli, grandi disastri che ci circondano nella società, così come nella vita privata. La componente fisica, emotiva e mentale è la parte “animale” dell’essere umano, meglio identificata come “piano della personalità”.

Non basta avere una mente logico-razionale per definirsi esseri superiori.

L’essere umano medio, nel procedere della sua vita ordinaria, non sente la necessità di andare più in profondità nella sua evoluzione.

Certo, chi si discosta un po’ dalla media potrebbe prendere un paio di lauree e parlare più di tre lingue straniere e, così, occupare un posto di prestigio nella società. Ci fermiamo sempre non più in alto del piano mentale.

Quando avviene il salto, oltre la mondanità?

Quando il mondo che ci circonda e le nostre identificazioni (fisiche, emotive e mentali) cominciano a crollare.

Quando qualcosa di superiore inizia a farsi sentire dall’interno; una nuova energia così potente e prorompente da non lasciare spazio alla finzione.

Lorena

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