LA DETURPAZIONE DEL SÉ

Il pensiero superficiale domina tutto.

Il mondo esterno, quello fatto di sole esperienze, eventi, parole e distrazioni prende l’attenzione umana e non la lascia.

Pensiero dopo pensiero, la nostra attenzione viene rapita, deturpata, risucchiata. Quando il processo di parassitismo inconsapevole si compie, quando la fantasmagoria del mondo esterno ha preso fino l’ultimo grammo della nostra energia vitale, l’automatismo che caratterizza il genere umano si placa, perché questo cade nelle mani di Morfeo.

Ogni notte la vita ci ricarica di nuova linfa, col sonno ristoratore, con la speranza che col sorgere di un nuovo giorno quell’energia venga impegnata in modo nobile, in modo elevato.

L’energia vitale è simbolicamente vicina all’immagine di una cascata che, altissima, si getta, senza indugio alcuno, direttamente nell’oceano.

Il flusso dell’acqua emana quella bellezza che l’osservazione sensibile percepisce. Il flusso continuo dello scorrere rende l’acqua dinamica, pura, ricca di elementi vitali.

La sua forma muta costantemente. La cascata non conosce stasi, quiete, paura o identificazione, così si lascia andare fino a gettarsi nel nuovo che l’attende.

Deturpare l’energia vitale in mere speculazioni esteriori, prive di connessione con la fonte, equivale a uccidere l’immagine della cascata, riducendola a una palude di acqua stantia e melmosa.

Tornare alle immagini significa ricominciare a entrare in connessione con la profondità che in noi dimora. Scegliere consapevolmente immagini che elevano, porta a una conseguente e naturale elevazione interiore.

“L’energia segue il pensiero.”

Se il pensiero viene eretto consapevolmente ai territori più elevati della psiche, l’energia seguirà lo stesso tracciato.

Siamo i soli artefici e responsabili della nostra vita e del nostro destino e, di conseguenza, del nostro stato interiore.

Lorena