“L’angoscia è la disposizione fondamentale che ci mette di fronte al nulla.”
Martin Heidegger
Non tutti percepiscono la stessa realtà.
Ogni persona ha un suo livello di coscienza, cioè il gradino da cui osserva il mondo che la circonda. Più è elevata la base di osservazione, più porzione di realtà, interiore ed esteriore, riesce a percepire.
Se non diventiamo consapevoli del nostro livello di coscienza, tenderemo a credere che le persone che ci circondano intenderanno l’esistenza così come la intendiamo noi.
È una visione egocentrica del mondo, ma l’egocentrismo assume, in questo caso, un’ambivalenza.
Da una visione medio-bassa potremmo avere la presunzione che gli altri debbano sottostare alla nostra idea del mondo. In tal modo entreremo in contrasto con coloro che non rispecchiano la nostra idea della vita. A questo livello è inevitabile che nascano molti conflitti, da cui deriveranno inimicizie, isolamento e solitudine.
A partire da una visione più elevata, invece, potremmo intendere diversamente questo soggettivismo, quest’apparente unilateralità di visione.
Coloro che possiedono un livello di coscienza superiore alla media convivono con un’angoscia, traducibile a un disagio esistenziale quasi costante, che li accompagna lungo la loro vita.
Questo mal di vivere non è risolvibile con mere azioni esteriori o esperienze estreme. A volte proviamo a dedicarci a queste attività, per poi renderci tristemente conto che, una volta terminata la scarica di dopamina dovuta all’esperienza, il disagio torna a farci visita, più intenso di prima.
I più sensibili vivono tutto questo perché percepiscono la distanza di coscienza che li separa dagli altri e la loro iniziale incapacità di trovare un punto di unione tra loro e il mondo esteriore.
Un mondo estroverso fatto da una folla informe, sazia di preconcetti e stereotipi, condita con omologazione e finzione e asservita dalla più totale assenza di amore.
A questa seconda visione la parola egocentrismo si trasmuta in individualismo empatico, dove l’individuo che non appartiene alla massa inizia a portane nel mondo il suo sentire, per sopperire a quella mancanza di amore che lo circonda.
Questo avviene grazie a un atto di coraggio a intraprendere un’azione creativa, che porterà l’individuo alla realizzazione di qualcosa di nuovo, di bello, pieno di amore. Esso genererà nella forma un’idea che fino a quel momento giaceva solo nella sua mente.
Lorena