L’essere umano è una creatura potenzialmente perfetta, ma imperfetta nella sua triplice struttura esteriore.
Esso è composto da tre corpi “esteriori”: corpo fisico, emotivo e mentale. Questi sono l’interfaccia attraverso i quali interagiamo con il mondo esterno.
Il problema sorge quando l’anima che si incarna e si riveste di queste tre vesti, dimentica la sua origine e si identifica con esse.
Effettivamente, se ci pensiamo bene e ci interroghiamo sinceramente, crediamo di essere il nostro corpo fisico entro il quale funzioniamo grazie alla mente e, di tanto in tanto, qualche emozione si fa sentire.
La conoscenza reale di sé comincia in un momento preciso dell’evoluzione interiore dell’essere umano: avviene quando l’uomo è saturo del mondo esteriore.
Quest’ultimo non gli basta più e, di conseguenza, non trova più soddisfacimento nel perseguire desideri che saziano solo i tre corpi esteriori. A questo punto comincia l’insoddisfazione, sentiamo una sofferenza interiore che inizia a scavarci dentro.
Qui inizia la ricerca delle profondità che ci abitano, della natura divina che siamo.
Lorena
Immagine:
Visioni, Joan Miró, 1935